
Il 31 marzo scorso la Corte di Giustizia Internazionale ha emesso il suo verdetto sul programma di caccia alle balene “per fini scientifici” portato avanti dal Giappone nel Southern Ocean Sanctuary (Oceano Antartico) ai sensi dell’Articolo VIII della ICRW (Convenzione Internazionale per la Regolamentazione della Caccia alla Balena) ed aspramente contestato dallo Stato australiano, il quale lamentava la violazione degli obblighi internazionali per la conservazione dei cetacei previsti proprio nel suddetto trattato. Il seguente paper, da me scritto, analizza gli aspetti peculiari della sentenza e ne evidenzia le potenziali implicazioni a livello di diritto internazionale dell’ambiente, risoluzione delle controversie internazionali in materia ambientale e politiche di conservazione (con particolare riferimento alla governance dei c.d. high seas). Per accedervi, una volta letto l’abstract, è sufficiente aprire il relativo file pdf.
P.S. Sottolineo che questo lavoro non è stato oggetto di pubblicazione scientifica e quindi di revisione paritaria (eccettuati i suggerimenti del Prof. Riccardo Pavoni dell’Università degli Studi di Siena, che ringrazio), ragion per cui qualsiasi feedback o commento in merito è benvenuto.
[Note: the following work has not been published on an academic journal and thus was not peer-reviewed, except for critiques and suggestions kindly offered by Prof. Riccardo Pavoni of University of Siena. Any feedback or comment on its validity is therefore welcomed. Thank you.]
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ABSTRACT
On 31 March 2014 the International Court of Justice issued its long-awaited judgment on the case concerning whaling in the Antarctic, brought before it by Australia over Japan’s alleged breach of certain obligations under the International Convention for the Regulation of Whaling (ICRW). The Court’s ruling, which held that Japan’s Special Permit Whaling under the so-called JARPA II could not be qualified as being conducted “for purposes of scientific research”, presents some innovative features that might lead to consider it a landmark in the evolution of environmental dispute settlement. This article tries to break down some of decision’s key points from an international law perspective and shares some reflections on aspects of policy, dealing with the potential implications of the dispute for the current whaling regime and beyond.